CBRB Carini | Adesso il grande sistema degli impianti

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Siamo tornati nel cantiere del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB) di Carini, vicino Palermo, per monitorare i progressi di un progetto che sta trasformando il panorama della ricerca biomedica in Sicilia.

I lavori, iniziati nel 2020 con un investimento di 200 milioni di euro, procedono verso la fine del cronoprogramma. Ad oggi la consegna dei lavori è prevista per fine 2025-inizio 2026.

Ing. Sergio De Cola – De Cola Associati

Quasi completate le facciate

Accompagnati dall’Ing. De Cola, Direttore Operativo delle Strutture, procediamo nel cantiere in cui riscontriamo notevoli avanzamenti rispetto al nostro ultimo sopralluogo.

I rivestimenti degli edifici sono in fase di completamento, attraverso l’apposizione dei pannelli in vetro che caratterizzano lo stile dell’intero centro. Già visibile il sistema di “vele” protettive che riveste i prospetti: un rivestimento sinuoso in materiale trattato con tecniche avanzate e caratterizzate da texture progettate per controllare la trasmissione termica. Questa soluzione offrirà un’efficace schermatura solare, soprattutto nei mesi più caldi.

CBRB Carini all’interno: laboratori e sistema impiantistico

All’interno dei volumi si lavora intensamente sulla suddivisione degli spazi e sull’allestimento degli impianti.

In un centro di biotecnologie, il sistema impiantistico rappresenta la parte più complessa delle fasi costruttive, poiché include non solo gli impianti tradizionali di riscaldamento e raffreddamento, ma soprattutto quelli specialistici dedicati ai laboratori.

Sotto la supervisione di Gemmo Spa, questi impianti dovranno rispettare rigorosi standard di sicurezza e incorporare tecnologie avanzate per attività quali la ricerca su agenti patogeni pericolosi, lo sviluppo di vaccini e la diagnostica innovativa. Il CBRB è progettato per raggiungere il livello di biosicurezza 3 (BSL-3), il più alto grado nella scala dei valori, garantendo così condizioni ottimali per lo svolgimento delle attività scientifiche più avanzate.

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Particolari impiantistici

Sono già arrivate in cantiere le prime attrezzature specialistiche. Nel nostro sopralluogo non possiamo non notare l’imponenza degli spazi destinati agli impianti, che nel caso dei laboratori occupano quasi il 50% degli interpiani nei relativi livelli sottoterra.

Contestualmente, si procede alla realizzazione delle “camere campione” che nei relativi reparti riproducono il risultato finale atteso affinchè possano essere avviate tutte le verifiche del caso.

All’esterno gli escavatori lavorano alla sistemazione dei terreni di pertinenza del centro.

Ing. Francesco Dragone – Italiana Costruzioni

La complessità delle sovrapposizioni in cantiere

Nel complesso scenario operativo del cantiere, l’avanzamento generale è scandito dall’interazione coordinata tra le diverse imprese coinvolte. L’ingegnere Francesco Dragone, PR di Italiana Costruzioni, descrive le sfide attuali:

“L’impegno maggiore è di carattere impiantistico. Le facciate in vetro sono prossime al completamento, con un avanzamento stimato al 70-80%. L’installazione delle attrezzature di laboratorio, a cura della società T.Am.Co., è al 50%, mentre le opere civili sono al 60% e l’impiantistica generale tra il 35 e il 40%.”

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Fasi di cantiere nella realizzazione di una passerella pedonale tra le due ali del centro

Queste fasi operative, per la loro natura e complessità, si intrecciano in un cronoprogramma serrato. L’ing. Dragone di Italiana Costruzioni sottolinea come la sovrapposizione delle lavorazioni sia inevitabile: nell’arco dello stesso intervento, ad esempio, l’impresa edile realizza una prima fase delle pareti, seguita dall’installazione degli impianti da parte della società specializzata; successivamente, le pareti vengono richiuse, si realizzano i soffitti, e si procede con l’impiantistica di distribuzione, fino al montaggio dei controsoffitti.

Ing. Dragone: “Questo processo si ripete fino al completamento, con collaudi e verifiche finali che richiedono una dipendenza costante tra le imprese, destinata a perdurare fino all’ultimo giorno di cantiere”.

Il CBRB Carini: un polo di eccellenza dai grandi numeri

Il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB), situato a Carini, nei pressi di Palermo, è destinato a diventare un punto di riferimento per la ricerca biomedica in Sicilia e nel Sud Italia.

Con una superficie edificata di 52.000 metri quadrati, di cui oltre 17.000 dedicati ai laboratori, e un’area complessiva di 160.000 metri quadrati, questo progetto integra innovazione scientifica, sostenibilità ambientale e architettura all’avanguardia. Al completamento ospiterà 600 professionisti tra ricercatori, tecnici e amministrativi, promuovendo collaborazioni internazionali e innovazione tecnologica.

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Una posizione strategica nel Mediterraneo

Il CBRB si trova all’interno della cintura metropolitana di Palermo, in una Zona Economica Speciale che facilita l’attrazione di investimenti.

La vicinanza alla linea ferroviaria per Palermo e all’Aeroporto Internazionale “Falcone e Borsellino” ne sottolinea la vocazione internazionale. Inserito in un contesto naturale tra mare e colline, il progetto si distingue per il rispetto del paesaggio locale: sono stati preservati oltre 400 ulivi secolari, temporaneamente spostati in una nursery e destinati a essere reimpiantati.

Caratteristiche architettoniche e funzionali

L’infrastruttura è organizzata in due ali principali, progettate per ottimizzare l’illuminazione naturale e ridurre l’impatto ambientale. Gli edifici, che si sviluppano su tre livelli, ospiteranno laboratori di biosicurezza BSL-3, spazi amministrativi e un auditorium da 200 posti. Una passerella pedonale sopraelevata collega le due ali, simbolo di integrazione tra le diverse funzioni del centro.

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La progettazione, affidata a un consorzio internazionale guidato dall’americano HOK, insieme a studi italiani come De Cola Associati, EU PRO e Progetto CMR, si è focalizzata sull’efficienza energetica. L’obiettivo è ottenere la certificazione LEED Gold grazie all’uso di materiali sostenibili e sistemi avanzati di gestione energetica, inclusi pannelli fotovoltaici integrati.

Il CBRB mira a essere non solo un centro di ricerca, ma una comunità interdisciplinare. Convegni, eventi scientifici e collaborazioni internazionali scandiranno la quotidianità di questo centro, il cui completamento segnerà una svolta per l’intera regione.

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